Curare la SEO dei singoli post non è sufficiente agli occhi di Google, applica gli otto suggerimenti scelti per un migliore posizionamento nelle pagine dei motori di ricerca. In questa guida andremo a vedere le migliori tattiche SEO, in particolare ti fornirò 8 tattiche SEO per migliorare il posizionamento su Google.
Prima hai familiarizzato con il tecnicismo SEO Friendly, poi imparato ad implementare a dovere ogni post che scrivi, segui alla lettera le linee guida rispettose degli odierni dettami della SEO, in onore della benevolenza da parte di Google hai persino sacrificato lo stile come piaceva a te in nome della tecnica come si conviene alla migliore scrittura web.
Bene ma non benissimo!
Puoi puntare su applicare altre SEO tattiche che faranno fare il salto di qualità al tuo blog, ottenere un punteggio più alto agli occhi dei motori di ricerca, ehm crawler per ottenere un posizionamento di tutt’altro rilievo.
Passano gli anni e pure alcune indicazioni, ma altre restano e sono più che attuali. In questa guida vedremo le migliori tattiche SEO evergreen, senza scadenza.
Alcune di queste tecniche SEO fanno la differenza tra un blogger dilettante ed un professionista nonostante ciò tuttora molti blogger professionisti incappano ancora in alcune sviste che fanno pensare al contrario. Come si dice prevenire è meglio che curare, ecco a voi 8 soluzioni SEO per blogger specialisti.
Parti da un titolo strategico
Molti lettori si fermano al titolo per non proseguire nemmeno oltre, lo dicono gli studi ed è una dura verità.
Per fortuna le persone sono più prevedibili di quanto si possa pensare, agiscono per schemi e hanno comportamenti replicabili quel tanto che basta da poter abbandonare il romanticismo dei titoli alla via con il vento per essere sostituiti da un invito all’azione farcito delle parole chiave per cui vuoi che l’articolo si posizioni nelle SERP.
Il limite di lunghezza entro cui devi comprimere tale tecnica è compreso tra i 50-70 caratteri.
Mi raccomando questo non vuol dire che devi scrivere titoli ammiccanti e poi tradire la fiducia degli utenti, ne esagerare altrimenti fai clickbait esplicito, persino molesto.
Meta description perfette
Con la meta description il limite sale a 150 caratteri, lo scopo delle meta è di chiarire ulteriormente ciò che hai detto nel titolo.
Se con quest’ultimo hai fatto un compromesso tra attirare l’attenzione delle persone e l’uso sapiente delle parole chiave per dire ai motori di ricerca dove posizionare al meglio l’articolo, nella meta description puoi offrire maggiore chiarezza sul contenuto anticipandone lo svolgimento.
Meglio se anche in questo caso scrivi invitando all’azione o accenni ad una risoluzione di un problema cosicché puoi facilitare i click.
Un titolo è sufficientemente predittivo, la meta description invece enuclea i vantaggi che si ricavano a lettura ultimata dell’articolo, quale aiuto si riceve, il problema da risolvere, si esplicita in misura maggiore il focus core del post.
Le migliori meta descripition evitano che il visitatore compia click sbagliati, non interessati, perciò perda tempo e si innervosisca non tornando mai più sul blog bollandolo come inaffidabile.
La sua funzione ultima perciò è di chiarire per filo e per segno il contenuto che trova una volta aperto l’articolo, dopo il click sul titolo, o sul bottone ‘Leggi Di Più’.
Quindi offrono garanzie sul contenuto, la “promessa” che poi devono esaudire, a lettura finita risulti mantenuta.
Tag per le immagini
Le immagini giocano un ruolo fondamentale per attrarre visitatori, gli utenti vengono catturati dalla grafica.
Più sono utili e di qualità e maggiori sono le chance di ottenere conversioni, attenzione e backlinks.
Ma le immagini hanno anche un ruolo importante ai fini del posizionamento sia sul motore di ricerca di Google dedicato alle immagini che per far capire dove è meglio che venga collocato il testo a cui sono attribuite.
L’attributo ‘alt text/tag‘ indica ai motori di ricerca ciò che non possono vedere perché non hanno gli occhi ma leggono.
SUGGERIMENTO TECNICO: prima di salvare un’immagine sul tuo hard disk o caricarla sul blog rinominala sempre con le giuste/pertinenti keyword, separate da trattini e spiega in massimo 4/5 parole il significato che hanno.
Aumenta la velocità di caricamento
Un sito, blog che tarda ad aprirsi scoraggia le persone ad aspettare e non le trasforma in visitatori.
Una pagina lenta corre seri rischi di essere chiusa.
Google penalizza siti troppo lenti all’apertura con velocità di caricamento delle pagine lente.
Se vuoi testare pagine web puoi usare Page Speed di Google un tool gratuito che ti aiuta a scoprire i tempi di caricamento, magari non sei sicuro o non li conosci.
I problemi possono essere insiti nel codice, immagini troppo pesanti e tutto ciò si traduce in cattive opportunità di posizionamento da parte di Google.
Usa permalink puliti
I permalink devono essere sempre costituiti dalle parole chiave per cui si vuole posizionare la pagina in questione.
Bandite date negli URL e ID di articoli/pagine!
Ogni parola chiave è divisa da un trattino e sono assolutamente banditi quelli composti da codici alfanumerici incomprensibili a chiunque, motori di ricerca compresi.
Collegamenti interni pertinenti
I collegamenti interni rappresentano la rete ipertestuale attraverso cui i motori di ricerca conoscono meglio e comprendono un blog.
Devono essere pertinenti e partire da una parola chiave che rimandi all’esatto contenuto corrispondente, altrimenti non vanno bene.
I collegamenti interni aumentano il tempo di permanenza dei visitatori sul blog e il coinvolgimento sui contenuti, inducono ad esplorare ed approfondire ulteriormente perché suggeriscono altre pagine da visitare.
Sottotitoli per una buona struttura
All’interno del testo ci possono essere sei tipi di tag header (sottotitoli): H1, H2, H3, H4, H5 e H6.
I tag H1 sono pensati per il titolo della pagina, mentre i tag H2-6 sono per i sottotitoli.
Si suggerisce l’utilizzo di più tag per gerarchizzare il testo, in modo che siano tutti correlati tra loro e legati al senso del contenuto.
Il Tag H1 deve soddisfare le ricerche che le persone compiono online, alle loro intenzioni per questo è una buona pratica scegliere le parole chiave in funzione di ciò che il cliente è portato a cercare.
Usa uno spazio hosting prestante ed affidabile
Senza uno spazio hosting affidabile puoi dire addio alla velocità di caricamento della pagine del tuo sito web, no alle prestazioni, mentre invece si ai rallentamenti e tutto ciò che anziché agevolare il blog agli occhi delle persone e di Google lo penalizza.
Scegli un servizio affidabile e fanne la base da cui partire se non la colonna portante della tua presenza online.
Un buon hosting come Siteground sicuramente aiuta in questo senso.
Consigliamo l’uso di un sito WordPress su un hosting Siteground. Leggi la recensione di Lorenzo Cagni, SEO Specialist e consulente SEO
Conclusioni
La SEO cambia continuamente ed è vittima di continui aggiornamenti o forse le vittime siamo noi che dobbiamo continuamente aggiornarci per stare al passo con gli algoritmi di Google e nel frattempo riuscire a coprire i 200 fattori di ranking sempre validi.
Non è una scienza esatta, ma un insieme di linee guida tecniche da rispettare in Google al pari di come facciamo a casa di altri quando siamo ospiti e non ci comportiamo certo come arroganti ma siamo rispettosi delle regole pena altrimenti di essere cacciati.
Idem un blog è ospite di Google, non va dimenticato mai e per ricevere una buona ospitalità bisogna attenersi alle regole del motore di ricerca.
Webtaste ospita post in partnership con altri blog di settore per consigli, strumenti e strategia per aumentare la produttività delle vostre aziende.
La SEO è una cosa difficilissima se non si hanno competenze. Non è una scienza perfetta, ed onestamente per quanto io sia uno smanettone e ci abbia provato attraverso lunghe letture di guide on line, non è sufficiente per diventare esperti. Bisogna lavorarci su, studiare, essere sempre aggiornati. Io consiglio di affidarsi sempre a dei professionisti.